Federica
- Trascorrere un pomeriggio al Jardin du Luxembourg e guardare le tante persone che leggono, i bambini che giocano con le barchette, gli anziani che giocano a carte....
- Sedersi a una qualsiasi brasserie e tentare di mangiare su uno di quei piccolissimi e impossibili tavolini
- Percorrere i passages in un giorno di pioggia e fare finta di essere ancora nella belle époque
- Guardare la Tour Eiffel mentre si illumina tutto a un tratto dopo il tramonto
- Sedersi al bancone di un ristorante giapponese di rue de l'Opéra
- Ripercorrere tutto il ‘900 al Beaubourg
- La libreria Shakespeare & Co. al quartiere latino (chi l'ha visitata può capire appieno i capitoli parigini della "Versione di Barney")
- Le vecchie fermate della metro con le piastrelle, una qualsiasi
- Passeggiare a Montmartre mangiando una crêpe (è sempre Montmartre, nonostante i turisti)
- Percorrere il lungosenna su un autobus pieno di "massaie" parigine (giuro, mi è successo!)
Simone
- Sostare nei caffè alla ricerca di se stessi. Chacun cherche son cafè… I miei preferiti: il Rostand di fronte al Luxembourg, il Cafè de la Mairie a St. Suplice o uno dei tanti piacevoli rifugi di Place Dauphine o La Mouff, di Place d’Aligre o Place St. Marthe…
- Tutto il ferro di Parigi: quello delle fontane Wallace e quello dei corrimani delle scalinate di Montmartre, quello del ponte Bir-Hakeim e quello delle pensiline Art Nouveau del metrò, quello delle chiuse del Canal St. Martin e quello della bellissima ‘Notre dome’ Effeil.
- La patisserie parisienne: i profiteroles de La Closerie e la tarte tatin di Polidor, les cornes de gazelles profumate ai fiori d’arancio (e tutta la patisserie orientale) de La Bague de Kenza e i macarons di Dalloyau. E, infine, per la colazione del mattino le pain au chocolat, i cannelé e le altre viennoiseries di una delle tante boulangeries di quartiere…
- Les deux libertés: quella di Delacroix, da andare a trovare in una fredda giornata invernale, e quella dell’Ile aux Cignes (una vera oasi di pace poco battuta!) da ritrovare in una dolce serata estiva...
- Il côté arabo della città: dal 5e al 18e passando per il 12e. Punto di partenza è la libreria dell’Ima. La sosta diventa più gradevole se si pranza al self-service dell’ultimo piano. Prima di lasciare l’Ima con i suoi ‘occhi’ sempre vigili, bisogna recuperare il programma delle attività (ospita tanti reading, concerti, mostre e manifestazioni varie). E prima di infilarsi nel metrò per raggiungere il 18e, se si ha voglia di dissetarsi un po’, una piccola deviazione al cafè Maure della Moschea per un tè alla menta - servito nel patio che risuona ancora della voce del muezzin - è quello che fa per noi... “O mon jardin d’eau fraiche et d’ombre!” E dopo, verso la Goutte d’Or, il mercato d’aromi e di sapori delle donne d’Oriente… Menta e cannella, coriandolo e zafferano, cumino e altre spezie del caravanserraglio decorano e profumano anche le marché d’Aligre...
- Il funky-jazz e le altre sonorità jazz all’Esplanade de La Defense al tramonto a giugno.
- Il conturbante lato B di Notre Dome, osservato dal Quai de Montebello a l’aube o dalla terrazza dell’Ima a mezzogiorno.
- Gli atelier degli artisti e le opere dei writer a Belleville. Soprattutto i ritratti pouchoir di Pedro di rue Denoyez!
- Le dimanche matin slow time en plein air: les échecs au jardin du Luxembourg ou la petanque au bord du canal Saint Martin
- E la domenica pomeriggio al museo! C’è l’imbarazzo della scelta... Imperdibili, per me: l’Origin du monde all’Orsay, le Soleil levant al Marmottan, la Danaide (et toutes les autres femmes) al Rodin. E per continuare il percorso nell’arte della città, chiusi i musei, ci si può spostare a place Émile-Goudeau dove in buona compagnia e con una bottiglia di Sauternes si ricordano i folli artisti del Bateau Lavoir... Jusqu’au bout de la nuit!
Franco
- Assaporare una madeleine di Kayser l'ultima sera del soggiorno parigino, su una sedia del Luxembourg, guardando i riflessi del sole al tramonto sulla fontana davanti al Palazzo del Senato...
- Andare a vedere un classico francese degli anni '50/'60 in una delle 3 sale d'essai molto rétro di Rue Champollion...
- Passare e ripassare cento volte sul Pont des Arts, all'alba, al tramonto, di notte, di giorno...
- Andare al ristorante "Le Temps des Cerises" della Butte aux Cailles, vicino a Place d'Italie, atmosfera molto anni '70 e camerieri spesso buffi e simpatici...
- Passeggiare la notte vicino alla Pyramide del Louvre, affascinati dai mille riflessi delle luci sull'acqua delle fontane...
- Andare in uno dei due cinema MK2 sul Bassin de la Villette, possibilmente col buio... ovvero al cinema MK2 vicino alla Bibliothèque François Mitterrand...
- Passeggiare alla ricerca di nuove pasticcerie e ammirare le creazioni dei pasticcieri parigini...
- Scoprire nuovi angoli nascosti dove non si è mai passati prima...
- Attaccare bottone nei negozi con scuse banali, per tentare di scoprire l'anima di questa città...
- Girovagare e perdersi nei tanti cimiteri della città, dai più grandi e famosi ai più piccoli e di nicchia...
- Ammirare il panorama dall'alto della terrazza di Printemps, vicino alle Galeries Lafayette...